Il dottor Githinji Gitahi, Direttore Globale di Amref Health Africa, ci accoglie con calore nella sua casa di Nairobi. È un ascoltatore attento e la conversazione scorre facilmente.

Nel suo salotto sobrio e spazioso, discutiamo del suo impegno per l'uguaglianza di genere. In un mondo ancora segnato dalla disuguaglianza, Gitahi emerge come un fervente sostenitore della causa. La sua protesta all'Assemblea Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite, dove ha abbandonato un panel di soli uomini, ha riacceso il dibattito sulla rappresentanza di genere.

"Non si tratta solo di giustizia; si tratta di portare a termine il lavoro in maniera corretta" afferma.

Gitahi sottolinea che uomini e ragazzi devono essere parte della soluzione, educando sui benefici dell'uguaglianza e sfidando le norme di genere pericolose. "Mi sono impegnato a non parlare mai nei forum in cui le donne non sono incluse. Questa è una regola che sostengo anche in Amref. Se mi ritroverò in un altro gruppo di soli uomini, me ne andrò rispettosamente."

Il suo viaggio inizia nel 1970, nel villaggio rurale di Nyeri, Kenya centrale. "Camminavamo per 7 km al giorno per andare a scuola," ricorda. La sua carriera accademica lo porta alla Nyeri High School e poi alla Mangu High School. Un evento fortuito lo indirizza verso la medicina: "Ero in una classe di fisica sovraffollata, così mi spostarono in biologia."

Il suo interesse per le scienze della vita è stato influenzato dal fratello maggiore, il Professor Stephen Kiama, veterinario e Vicerettore dell'Università di Nairobi. "Dalla mia infanzia, segnata dalla resilienza e determinazione, ho imparato il valore dell'istruzione" riflette Gitahi.

Gitahi con alcuni dei suoi fratelli e sorelle

Dopo la scuola superiore, ha lavorato come insegnante e ricorda una volta in cui ha mobilitato il personale e gli studenti per scrivere una lettera di protesta contro il trattamento ingiusto degli studenti da parte del preside, che ha consegnato personalmente, a Jogoo House, sede del Ministero dell'Istruzione.

"È stata una mossa coraggiosa, guidata dal desiderio di assicurare giustizia", dice, riconoscendo che questa prima esperienza nell'advocacy e nella leadership ha gettato solide basi per i suoi ruoli futuri.

L'impegno di Gitahi per l'uguaglianza di genere è profondamente personale. "Perché mi appassiona l'uguaglianza di genere? È semplice", afferma. "Le politiche sanitarie guidate dalle donne e sensibili alle donne si traducono in una minore mortalità infantile e materna, in una minore incidenza di malattie come malaria e più basso tasso di malnutrizione. Muoiono meno persone".

Crescere con le sue sorelle ed assistere alla forza di sua madre ha profondamente influenzato le sue opinioni su questo tema. Mantiene uno stretto rapporto con sua madre, cercando spesso un suo parere, per la sua saggezza e la sua prospettiva.

Gitahi insieme alla moglie e la madre Teresiah Wanjugu

"Gli uomini devono capire che difendere le donne non è contro gli uomini. Si tratta di avere le donne al tavolo accanto agli uomini. Dobbiamo rimuovere le barriere che impediscono alle donne di partecipare pienamente", sottolinea.

Studi hanno dimostrato che il 70% del personale sanitario sono donne, ma solo il 25 % occupa posizioni di leadership. "Amref sta lavorando attivamente per cambiare questa situazione. Abbiamo una politica che ci aiuta a promuovere deliberatamente le donne in ruoli di leadership", spiega.

Gitahi è esplicito anche sui problemi di salute riproduttiva delle donne.
"C'è uno stigma legato a queste malattie che dobbiamo superare. Inoltre, i problemi di salute delle donne spesso non vengono presi sul serio come dovrebbero, e questo deve cambiare".

"Dobbiamo educare i giovani alla salute sessuale piuttosto che punirli. L'educazione sessuale dovrebbe essere introdotta nelle scuole molto presto, intorno ai 10 anni, per preparare i bambini ai cambiamenti cui necessariamente andranno incontro".

Come padre, Gitahi è molto consapevole nel suo approccio alla genitorialità, e promuove un ambiente di comunicazione aperta con i suoi figli.

"Parlo apertamente alle mie figlie ed ai miei figli, di tutto. Non c'è nessun argomento tabù a casa mia", racconta.

Ricorda un momento particolarmente memorabile di cinque anni fa, durante l'evento della Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo (ICPD 25) tenutosi a Nairobi.

"Sono stato invitato a fare il discorso di chiusura a uno degli eventi giovanili. Le mie due figlie erano presenti, le ho chiamate sul palco e ho deciso di parlare con loro di contraccezione. Non era previsto, quindi mia figlia maggiore, che all'epoca aveva 22 anni, ha detto di sì, mentre mia figlia più piccola, allora di 19 anni, ha risposto di no, ma sapeva che l'avrei sostenuta ed avrei pagato per questi servizi quando fosse stata pronta. E questo è solo un esempio del tipo di conversazioni che abbiamo a casa mia", condivide con orgoglio.

Affrontando la complessa questione delle mutilazioni genitali femminili (MGF), il Gitahi spiega come "Le MGF sono profondamente radicate nelle pratiche culturali. Per sradicare questa pratica, dobbiamo comprendere ed impegnarci con queste radici culturali, lavorando a stretto contatto con le comunità Le misure giuridiche sono necessarie, ma da sole non sono sufficienti".

Cambiamento positivo

Riflettendo sulla sua carriera, evidenzia due momenti cruciali: portare la voce dell'Africa nello spazio globale della salute e il rispetto guadagnato durante la pandemia di Covid-19.

Dopo aver lavorato per l'Avenue Hospital, Madison Insurance e GlaxoSmithKline, nel 2007 è passato all'industria dei media, dimostrando la sua versatilità e capacità di leadership.

Il suo ritorno nel settore sanitario lo ha visto assumere il suolo di Direttore Regionale per l'Africa di Smile Train, incarico che lo ha preparato per il suo attuale ruolo in Amref Health Africa, dove continua a sostenere la causa dell'uguaglianza di genere e della salute pubblica.

"La leadership non consiste solo nel prendere decisioni; Si tratta di ascoltare le persone, comprendere le loro esigenze e lavorare insieme per trovare soluzioni", afferma, sottolineando l'importanza della collaborazione, dell’empatia e del processo decisionale inclusivo.

La sua visione per il futuro è quella della speranza e della determinazione, la convinzione che attraverso lo sforzo collettivo e l'impegno instancabile, si possa raggiungere il progresso.

La sua storia serve a ricordare con forza l'impatto che un individuo può avere nel sostenere la causa dell'uguaglianza e della giustizia per tutti. Il suo viaggio da un'umile educazione in un villaggio a un ruolo di leadership globale è stato guidato da un profondo senso di scopo e dall'impegno a creare un mondo migliore per tutti.

"Abbiamo fatto progressi, ma c'è ancora molto lavoro da fare. Dobbiamo rimanere concentrati, impegnarci e continuare a sostenere il cambiamento", conclude.

Articolo di Wanja Mbuthia - Nation Media Group