Alessandra Panzera, Project Manager del progetto Facciamo Muro contro la povertà, sarà in Kenya fino al 6 marzo per seguire il progetto in corso, realizzato in partnership con Trentino Volley.
Amref e Trentino Volley sono tornati insieme a Dagoretti, slum di Nairobi, dopo la prima missione svoltasi nel mese di novembre.
Obiettivo di questa nuova trasferta, prevista dal 29 febbraio al 6 marzo, è cominciare i "trainings of trainers" con Dario Sanna, tecnico di Trentino Volley.
Quattro operatori sociali individuati nell'assessment iniziale stanno ricevendo una specifica formazione sui fondamenti della pallavolo e su come condurre una sessione di allenamento; le attività si svolgono nel Centro di Dagoretti, inaugurato nel 2011 da Amref, e in altri luoghi di incontro "strategici" degli slum di Dagoretti e Wytaka che verranno attrezzati con attrezzature sportive professionali. Oltre ai futuri allenatori, partecipano alla settimana di allenamenti anche altri operatori e, soprattutto, i veri protagonisti del cambiamento: i bambini di strada, figli dello stridente contrasto tra la ricchezza di pochi e della lotta alla sopravvivenza di molti nella capitale keniota.
Direttamente dal campo, gli aggiornamenti di Alessandra.
29 febbraio, Nairobi - Kenya
Il 29 febbraio lo ricorderemo come un giorno speciale non solo per l'anno bisestile. Ieri Dario ed io siamo atterrati a Nairobi, lui carico di aspettative per la seconda missione ed io carica di emozioni per il mio primo viaggio in Africa. Patricia e Nick di Amref Kenya ci hanno raggiunti per stilare insieme il programma operativo della settimana, ma soprattutto ci hanno portato una buona notizia: il volley ha fatto breccia nel cuore dei ragazzi di Dagoretti che, dall'ultima volta in cui Dario vi è stato, hanno continuato ad allenarsi con costanza, tanto da far organizzare agli operatori un piccolo torneo durante il mese di gennaio.
La settimana di allenamenti con Dario diventerà un'occasione per mobilitare altri bambini di strada ed inserirli nelle attività del centro di Waithaka e del Children's Village. Agenda alla mano, le novità stimolano a fare di più e meglio: stabiliti i criteri per creare i gruppi, organizzati i turni e pianificate le sessioni di allenamento per i futuri tecnici pallavolisti, non resta altro che scendere in campo!
01 marzo, Nairobi - Kenya
Fermenti, cominciamo con le attività. Sono previste due sessioni di allenamento mattutine per i ragazzi più grandi nel centro di Waithaka, una pausa pranzo nella mensa del centro di Dagoretti e l'ultima sessione dedicata ai più piccoli, da condurre nel campo della scuola di Mutuini, di fronte il Children's Village.
Appena arrivati a Waithaka ci aspettano più di 60 ragazzi già intenti a giocare a pallavolo: come ci raccontavano Nick e Patricia, dopo la prima visita di non hanno mai smesso di esercitarsi! Preparato il campo, montata la rete e gonfiati i palloni " grazie all'instancabile e prontissimo supporto di tutti gli operatori del centro " Dario dà il fischio d'inizio. Argomento del giorno sono i fondamenti della pallavolo: i tecnici da formare coinvolgono direttamente i ragazzi, praticando quanto appreso in brevi sessioni di allenamenti individuali o in piccoli gruppi. Per due ore ininterrotte i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni corrono, saltano, fanno esercizi di coordinamento per poi finire in bellezza con le schiacciate. Intanto i piccoli mettono in scena per me un piccolo spettacolo per mostrarmi quanto imparato alla Drama School (la scuola di teatro) e cercano " invano! - di insegnarmi alcune canzoni in Swahili.
Approfitto di momenti di stanchezza o di pausa dagli allenamenti per fare amicizia con il gruppo dei grandi, per imparare i loro nomi e ascoltare la storia di chi ha voglia di raccontarsi. Alcuni di loro sono entrati a far parte del progetto di recupero da poco e dai loro occhi si intravede una distanza dal mondo e allo stesso tempo un essere molto presenti nella realtà " quasi come un sentire troppo. Nonostante l'aspetto trasandato, hanno un portamento fiero, elegante, che attrae ed incuriosisce. Inizialmente mi chiamano mzungu (che può significare sia uomo bianco che tipo strano), pian piano però si avvicinano e chiedono qualcosa su di me, frasi in italiano o semplicemente ripetono il mio nome. La conversazione con alcuni di loro riprenderà nel pomeriggio; mi colpisce la loro saggezza di strada, il loro modo di commentare, spiegare e raccontare la loro vita come se la vedessero dall'esterno " una lucidità e uno spirito critico traditi da visi giovani e dolci da bambino.
Dopo il gustoso pranzo preparato da alcune ragazze del centro insieme alla cuoca, Dario si dedica all'attività motoria dei più piccolini: nonostante il caldo, i palloni pesanti e la stanchezza di una giornata sulle spalle sono tutti molto attenti, rendendo Dario molto fiero dei suoi giovani atleti!
Il gruppo dei ragazzi più grandi intanto è al centro di Dagoretti ma una parte di loro si distacca per... tornare a giocare a volley!