Roma, 14 Novembre 2024 – “Io sono nata per essere libera” afferma una delle giovani partecipanti al progetto Youth in Action, un’iniziativa che vede giovani con background migratorio impegnati nella lotta contro la violenza di genere e le mutilazioni genitali femminili (MGF) in Italia.
In un contesto di crescente ma silenziosa emergenza, dove oltre 600.000 donne in Europa e 87.600 in Italia hanno già subito le MGF, e più di 5.000 ragazze sono a rischio, il progetto sta dando voce ai giovani che scelgono di combattere questa grave violazione dei diritti umani.
Con il progetto Youth in ACTion for Change, cofinanziato dall'Unione Europea, giovani attivisti sono stati formati per diventare veri agenti del cambiamento, lanciando azioni di sensibilizzazione in quattro città italiane: Roma, Milano, Torino e Padova. Queste città ospitano molte comunità provenienti da Paesi in cui la pratica delle MGF è ancora profondamente radicata.
Nel primo anno di progetto, 31 giovani con background migratorio hanno partecipato a percorsi formativi e di empowerment giovanile, oltre a gruppi di dialogo intergenerazionale con adulti delle comunità di riferimento. Questo scambio con le generazioni precedenti contribuisce a mantenere viva la memoria collettiva, fornendo ai giovani strumenti e prospettive che permettono loro di costruire una società più equa e coesa, orientata verso un cambiamento consapevole. In questo secondo anno, sono questi stessi giovani a guidare in prima persona oltre 300 azioni di sensibilizzazione nelle quattro città coinvolte, e a organizzare eventi locali per diffondere il progetto.
“Osservare e ascoltare le ragazze e i ragazzi del progetto Y-ACT impegnati in questa fase è davvero emozionante. Il progetto ha promosso e rafforzato in loro quelle aspirazioni e quel protagonismo che oggi li porta a sentirsi coinvolti in prima persona in un attivismo per la prevenzione e il contrasto delle MGF. Ogni messaggio che parte da loro ha un valore e una incisività fondamentali” afferma Laura Gentile, Coordinatrice del Progetto, guidato da Amref Italia in collaborazione con l’Associazione Le Réseau, il Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane e l’Università Bicocca di Milano.
Per raccontare le azioni e l’impegno dei giovani, è partita la Campagna “Diamo Voce al Silenzio #thevalueofthegirl”, che include videointerviste a cinque delle giovani protagoniste del progetto. Ogni parola non detta sulle MGF contribuisce alla loro diffusione, ecco perché le giovani ambasciatrici hanno scelto cinque parole da cui partire per raccontare le motivazioni della loro partecipazione al progetto, l’impatto e le conseguenze delle MGF, e il loro impegno per il cambiamento: Tradizione, Tabù, Trauma, Inconsapevolezza, Sana.
“Molte donne hanno vissuto questa esperienza difficile e dolorosa. Sempre più donne parlano delle MGF e raccontano i danni psicologici, emotivi e fisici che hanno subìto. È importante parlare di questo, spiegare i rischi e far capire che possiamo cambiare. Ognuno di noi può fare la differenza. Essere sane significa vivere senza paura, senza traumi”, afferma Marwa, giovane residente a Torino e la prima donna sudanese a ottenere la cittadinanza italiana in Piemonte.
“Non dobbiamo temere il cambiamento. Non dobbiamo temere di evolverci. Il cambiamento inizia con noi” continua Gracefield, giovane studentessa di origine nigeriana che vive a Roma, dando voce ai giovani che stanno mettendo in campo le loro esperienze e conoscenze per fermare la diffusione delle MGF e promuovere l’uguaglianza di genere.
Il racconto dell’impegno dei giovani nel progetto continuerà nelle prossime settimane anche grazie alla pubblicazione di un Vodcast in 7 episodi, che racconterà le esperienze personali e le azioni svolte dai giovani protagonisti del progetto. Inoltre, un evento finale a Bruxelles, previsto per il 6 Febbraio 2025, permetterà a una rappresentanza dei giovani e delle comunità di entrare in dialogo con attiviste africane ed europee, istituzioni e stakeholder internazionali.
L'obiettivo da raggiungere a fine progetto è la stesura, in ogni città coinvolta, di un Manifesto di impegno delle comunità ad abbandonare la pratica delle MGF, a riconoscere il ruolo cruciale dei giovani come agenti di cambiamento e a promuovere un futuro di parità di genere, giustizia ed inclusione.